venerdì 12 ottobre 2007

Procedura CENED, il parere di Edilclima

Continuo la mia personale battaglia contro alcune inaccettabili anomalie richieste dalla Regione Lombardia per il rilascio del Certificato Energetico. In particolare l'obbligo di utilizzare il software del CENED ed il divieto per il progettista di rilasciare il Certificato Energetico. Ho chiesto sull'argomento il parere di Edilclima, la Società che produce software di calcolo termotecnico fin dai lontani anni '80 e che viene da molti ritenuta leader del settore. Questa la mail e di seguito la loro risposta che sottoscrivo al 100 %.
Mi piacerebbe sentire il parere dei colleghi ai quali chiedo anche di fare pressione presso la Regione Lombardia perche si ponga rimedio a queste inaccettabili imposizioni che svilescono la serietà del nostro lavoro. Pensare che chi ha progettato l'isolamento termico e gli impianti di un edificio, determinandone a priori l'appartenenza ad una determinata classe di rendimento energetico, non possa rilasciare il Certificato e deve dire al proprio cliente di rivolgersi ad un altro soggetto magari abilitato con un corso di qualche decina di ore utilizzando un software più che mediocre ed approssimativo, fa veramente gridare allo scaldalo. Chi ancora crede alla dignità della nostra professione e sopratutto tiene all'interesse dei propri clienti, dovrebbe far sentire con forza il proprio dissenso.

La mia mail ad Edilclima

To: tecnico@edilclima.it
Sent: Wednesday, October 10, 2007 10:13 AM
Subject: Certificazione energetica in Lombardia
Buongiorno. Abitando ed operando in Lombardia mi trovo costretto a dovere utilizzare il Software Cened per le certificazioni energetiche. Questo significa che tutta l'esperienza acquisita in questi anno con l'utilizzo di EC 500 la posso mettere nel cestino. Con l'aggravante che se sono il progettista, praticamente sempre, devo chiedere al mio cliente di ricorrere ad altro professionista per fare la certificazione.
Vorrei conoscere la vostra posizione al riguardo e se c'è posibilità che la situazione possa essere modificata. Ho pure scritto al CENED che risponde nervosamente dicendo che anche se ho ragione queste sono le regole anche se non sono d'accordo….
Saluti Per. Ind. Elio Bonomi

La risposta di Edilclima

Buongiorno,
in virtù della clausola di cedevolezza espressa all'art. 17 del D.Lgs 192/05 come modificato dal D.Lgs 311/06, le Regioni e le province autonome sono abilitate all'emanazione di regolamenti autonomi purchè in linea con i vincoli espressi dall'ordinamento comunitario e con i principi espressi dai decreti 192, 311 e dalla Direttiva europea 2002/91/CE.
Nell'ambito del proprio regolamento la Regione Lombardia ha stabilito nuove e differenti prescrizioni in relazione ai tipi di intervento e ha imposto una procedura di certificazione dotata di un proprio sistema di suddivisione in classi.

Se queste metodologie di verifica e di Certificazione sono coerenti con l'art. 17 sopra citato, non lo è invece a nostro avviso il metodo di calcolo proposto dal medesimo regolamento regionale. Si ritiene infatti che i professionisti debbano poter effettuare i calcoli secondo le norme tecniche indicate all'allegato M del D.Lgs 311/06, costituenti appunto le migliori regole tecniche come specificato nell'allegato stesso.
L’imposizione di un metodo di calcolo difforme dalle norme tecniche vigenti e ancor peggio l'imposizione di un software semplificativo e dai risultati dubbi, non è accettabile e nega ai professionisti la facoltà di eseguire i calcoli secondo i metodi ritenuti più corretti e collaudati.

Attualmente riteniamo che l’adeguamento al regolamento della regione Lombardia non sia possibile in quanto il metodo di calcolo presente nella delibera n. 8/5018, contiene errori tali da rendere i risultati inutilizzabili. Il programma CENED, offerto gratuitamente dalla Regione Lombardia, a sua volta esegue i calcoli in modo difforme dal metodo riportato nella delibera sopra citata, e sembra attualmente in continua evoluzione per correggere parzialmente gli errori più gravi. A questo si aggiunge il fatto che la procedura prevista dalla Regione Lombardia prevede l’invio per via telematica di un file .cnd che viene prodotto esclusivamente dal programma CENED.

Ci auguriamo che con Linee guida nazionali sulla Certificazione energetica, di prossima emanazione, il Ministero faccia ordine e chiarezza, spingendo ad un adeguamento dei regolamenti regionali a favore di una maggiore omogeneità di applicazione della Certificazione Energetica su tutto il territorio italiano, e che ciascun professionista faccia pressioni presso il proprio ordine per evidenziare una situazione a nostro avviso insostenibile.

In merito alla terzietà del Certificatore, sembrerebbe che questa disposizione derivi dall'articolo 10 della Direttiva Europea 2002/91 CE:
Articolo 10:Esperti indipendenti
Gli Stati membri si assicurano che la certificazione degli edifici e l'elaborazione delle raccomandazioni che la corredano nonché l'ispezione delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d'aria vengano effettuate in maniera indipendente da esperti qualificati e/o riconosciuti, qualora operino come imprenditori individuali o impiegati di enti pubblici o di organismi privati .
Noi non condividiamo questa interpretazione e riteniamo che il tecnico più adatto ad eseguire la certificazione sia proprio colui che ha redatto anche il progetto termotecnico ed ha effettuato le verifiche di legge, essendo il maggior conoscitore del progetto ed essendosene già assunto la responsabilità con la firma della relazione tecnica allegato E.

Cordiali salutiMarta Michelutti

giovedì 11 ottobre 2007

Certificazione Energetica, decentramento e confusione

Continuo a sostenere che delegare alle Regioni il problema energetico sia un vero e proprio spreco di risorse con il risultato di creare enormi confusioni e diseguaglianze inaccettabili tra le Regioni stesse.
Ho manifestato più volte le mie perplessita al CENED, a cui la Regione Lombardia ha delegato la gestione delle Certificazioni Energetiche. Quì sotto riporto uno scambio di mail che evidenzia quanto ho sostenuto sopra.

Original Message -----From: Elio To: info@cened.itSent: Tue, 2 Oct 2007 11:29:29
Ai responsabili del CENED
Mi sono attivato da un mese per potermi iscrivere all'elenco dei certificatori accreditati dalla Regione Lombardia, a tutt'oggi non compaio nell'elenco malgrado una settimana fa per telefono mi è stata confermata l'iscrizione. Mi è stato assegnato il n° 857, l'elenco ha superato abbondantemente i 1000 iscritti ma il mio nome ancora non compare. Questo sta procurando notevoli problemi allo svolgimento del mio lavoro in quanto se non compaio nell'elenco i committenti si rivolgono ad altri. E' triste che chi come me si dedica da oltre vent'anni alla Diagnosi Energetica degli edifici ed alla Certificazione, si veda impedito ad operare mentre personaggi che nemmeno sanno cosa significhi un Certificato Energetico stanno rilasciando le certificazioni.
Colgo l'occasione per segnalare il mio disappunto su alcune anomalie che la normativa regionale esprime. Se sono accettabili alcune incongruenze nell'utilizzazione del Software e nell'esecuzione dei calcoli, comprensibili essendo all'inizio dell'applicazione della procedura, non riesco a capire perché chi è dotato di un Software di alto livello e sperementato da tanti anni, nonché molto costoso, debba metterlo nel cassetto perché costretto ad utilizzare un Sw che lamenta molte lacune. Questo può essere utile per un principiante non per un professionista esperto. La ripetibilità dei dati non è una scusa valida in quanto sono certo che nemmeno con il Sw CENED si otterranno mai risultati uguali.
L'altra anomalia inaccettabile è quello di impedire al progettista dell'isolamento termico e degli impianti di rilasciare il Certificato Energetico. Come dire al nostro cliente faticosamente acqusito che alla fine dei lavori dovrà rivolgersi ad un altro prtofessionista per avere il Certificato, con ulteriore aggravio di spese? La classe energetica dell'edificio viene definita dalle scelte del progettista a monte dell'inizio dei lavori, perché non potrebbe certificare quanto ha progettato se la Direzione Lavori, quasi sempre lo stesso progettista, certifica che i lavori sono conformi al progetto? Il progettista è già in possesso di tutti i dati necessari al rilascio della Certificazione, perché ricorrere ad un altro che dovrà rifare il tutto, con inevitabili imprecisioni? La terzietà del Certificatore è del tutto inutile, semmai sarebbe il caso di istituire, come per la verifica degli impianti termici per cui la Regione si è positivamente attivata, la figura del VERIFICATORE, questo sì terzo che, magari a campione, verifica la corrispondenza di quanto certificato. Credo che sia stata fatta confusione tra la figura del CERTIFICATORE, che non può essere che il progettista, ed il VERIFICATORE, che deve essere una persona indipendente. Questa grave incongruenza crearà delle situazioni di conflitto insostenibili che se non corretta rapidamente vanificherà gli sforzi messi in campo.
In attesa di sentirvi in merito porgo
Distinti Saluti
Per. Ind. Elio Bonomi - Studio Termotecnico Bonomi


Da: Staff cened.it [mailto:info@cened.it]Inviato: mer 03/10/2007 8.23A: studiobonomi@alice.itOggetto: Re: Iscrizione Certificatori

Le confermo la sua iscrizione al N° 857.Al prossimo aggiornamento della lista (entro 3 giorni lavorativi) sicuramente comparirà il Suo nominativo. Se non dovesse accadere, ci ricontatti. Per quanto riguarda le considerazioni rispetto alla figura del certificatore e al SW, riteniamo che le risposte se le è già date da solo, anche se non le condivide.
Cordiali saluti Punti Energia s.c.a.r.l.Organismo regionale di accreditamentoper la certificazione energeticaTel. 02 45487126(lun-ven 10.00-12.00 14.30-16.30)Fax 02 45487590info@cened.it-----


Ringrazio per la risposta anche se mi sembra poco esaustiva.
Rimane sempre il fatto che dal rientro delle vacanze, 2 settembre, mi vedo costretto ad operare nel rispetto della normativa Regionale e a tutt'oggi ancora non sono messo in condizioni di lavorare. Perchè appare il n. 1092 e non il n. 857 è un mistero. Lo stesso per il quale ai primi posti dell'elenco appaiono Presidenti di Collegio e loro amici....
Se alle domande mi sono dato le risposte vuol dire che ho capito il meccanismo e siccome chiedo lumi sulle motivazioni che hanno comportarndo queste scelte, CHE RITENGO NON CONDIVISIBILI DAI PROFESSIONISTI SERI ED ESPERTI CHE VEDONO RIDIMENSIONARE LE LORO CAPACITA' A TUTTO VANTAGGIO DI "PROFESSIONISTI" IMPROVVISATI, avrei gradito una risposta meno disarmante.
Voglio ricordare che la mia non vuole assolutamente essere una critica distruttiva, tutt'altro, mio intento è quello di segnalare le incongruenze per far sì che possano essere modificate e condivise dagli esperti del settore. Se l'intenzione è quella di calare delle regole dall'alto, credo che il tasso di conflittualità sarà elevato. A tutto discapito degli operatori, degli Enti interessati, e sopratutto dei cittadini.
Amichevolmente
Per. Ind. Elio Bonomi


Original message From: studiobonomi@alice.it To: info@cened.it

A tutt'oggi il mio nominativo ancora non appare nell'elenco dei certificatori abilitati. Ormai i miei clienti si sono dovuti rivolgere ad altri. Tutto questo è veramente disarmante!!!!!!!! Ancora non so spiegarmi perchè appare il certificatore n.10092 e non il n. 857..... E si che mi sono attivato da un mese e mezzo, ho mandato i fax, ho telefonato, ho poi seguito la nuova procedura di iscrizione, ho richiamato, mandato mail, 10 giorni fa mi avete riscontrato assicurandomi che entro tre giorni tutto sarebbe stato risolto. Ho appena ricevuto una telefonata da un cliente che mi dice che ancora non mi trova sull'elenco e che in mancanza di questo il notaio lo sconsiglia di rivolgersi a me anche se l'ho assicurato che sono iscritto al n. 857. Spero vi rendiate conto dei danni che state creando a molti operatori. E pensare che si vuole decentrare per essere più vicini ai cittadini....
Con molto rammarico
Per. Ind. Elio Bonomi

mercoledì 26 settembre 2007

La Certificazione Energetica. Ma che casino!!!!!!

Dal primo settembre in Regione Lombardia si certificano gli edifici secondo quanto previsto dal DGR/85018 pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia del 20 luglio 2007.

Tralascio i dettagli tecnici del regolamento per non tediare chi non è un operatore del settore, per dedicarmi ad una riflessione su ciò che comporta, per i professionisti e per i cittadini, l'entrata in vigore di questo Decreto Regionale.

La regolamentazione riguardante il risparmio energetico negli edifici ha avuto inizio dopo la crisi petrolifera degli anni '70 con l'entrata in vigore della Legge 373 del 1976 che imponeva l'isolamento dei nuovi edifici obbligando a rispettare il Cd, Coefficiente di dispersione, che veniva imposto in base alle caratteristiche geometriche dell'edificio ed alla località in cui lo stesso veniva costruito.

Platealmente disattesa la Legge 373/76, con l'entrata in Europa anche il nostro paese ha dovuto legiferare nel settore del risparmio energetico in risposta alle richieste comunitarie. Ecco che nasce la Legge 10 del 1991 che introduce finalmente il concetto di edificio-impianto. Fino ad allora l'edificio e l'impianto termico erano considerate due entità separate, la legge 10/91 introduce l'obbligo di certificare che i consumi stagionali di energia termica non superino i limiti imposti dal regolamento di attuazione. Per la prima volta viene richiesta anche la Certificazione Energetica degli edifici, anche se il relativo Regolamento di attuazione non è mai stato pubblicato!!!! Comunque i professionisti seri si sono adoperati per sopperire alle carenze di regolamentazione.

Purtroppo anche la Legge 10/91, salvo rare eccezioni, è rimasta sulla carta, sopratutto a cusa dell'inerzia degli Enti che dovevano verificarne l'attuazione. In particolare i Comuni hanno continuato allegramente a rilasciare licenze edilizie senza chiedere la pratica relativa al rispetto della Legge 10/91 senza la quale non poteva essere rilasciato il permesso di costruire. Praticamente, salvo pochissime realtà, tutto quanto costruito dal 1976 in poi è illegale!!!!

Finalmente il 16 dicembre 2002 la Comunità Europea emana la Direttiva 2002/91/CE che obbliga tutti i Paesi membri a dotatsi di strumenti legislativi in materia di risparmio energetico nelle abitazioni. Il nostro paese si è adeguato con il Decreto Legislativo 192 del 19 agosto 2005, corretto in alcuni punti lacunosi dal Decreto Legislativo 311 del 29 dicembre 2006. Con questo Decreto si poteva dire che finalmente il ciclo normativo riguardante il Risparmio Energetico e la Certificazione Energetica degli edifici, veniva chiuso.

Ma purtroppo siamo in Italia! Come lasciarsi sfuggire un'occasione così ghiotta? Enti Locali ed Amministratori vogliosi di mettersi in vetrina come primi della classe, si sono affrettati ad emanare Decreti e Regolamenti, e ad abilitare Enti Certificatori con il compito di accreditare i fututri certificatori. Prorio coloro che se ne sono infischiti dei propri doveri di far rispettare le norme nazionali vigenti, causando così un'illegalità diffusa e la tragica conseguenza di fare aumentare i consumi energetici anzichè diminuirli, si erigono ora come paladini del risparmio energetico. Non è assolutamente mia intenzione entrare nel merito delle responsabilità individuali e non voglio buttarla in politica, sarà colpa dell'attuale clima politico, della decentrazione dei poteri, dei vari Ministeri, delle Regioni, dei Sindaci o di chicchessia, ma tant'è, la frittata è fatta! I timori dei professionisti più attenti, coscenti e qualificati, purtroppo non erano mal riposti. Stiamo assistendo a pericolose spinte in avanti completamente slegate dalle richieste comunitarie e dalla legislazione nazionale così faticosamente arrivata ad una sintesi accettabile. Se ognuno si costruisce le prorie norme ed usa il proprio metro di misura come si potrà pensare di misurare e classificare i consumi energetici degli edifici in maniera corretta?

Entrando nei siti predisposti da alcune Regioni non è diffficile riconoscere nel marasma dei corsi di abilitazione dei certificatori, la presenza di Consorzi, Istituti, Compagnie, Cooperative e chi più ne ha più ne metta, che come minimo dovrebbero fare pensare a collateralismi interessati. Un professionista serio dovrebbe operare in un contesto dove colore che vengono abilitati alla Certificazione Energetica vengono formati da corsi di poche ore organizzati da personaggi che poco o niente hanno a che fare con l'esperienza nel campo della termotecnica?

E quì mi rivolgo ai mie colleghi, quelli seri che si sono adoperati, pur nel mezzo della bufera normativa, per operare nell'interesse dei loro datori di lavoro, i committenti. Non pensate cari colleghi che sia il caso di far sentire la nostra voce? Un professionista serio non può essere in balia di interessi propagandistici. Chi ha le necessarie conoscenze deve potere certificare in qualsiasi regione. Sono certo che un ricorso a livello europeo ci darà ragione, non dimentichiamoci che l'Unione Europea ha come scopo principale quello di liberare dai vincoli nazionali e favorire la possibilità di operare in tutta la Comunità non di creare ulteriori barriere regionali e comunali. Se si continua su questa strada andrà a finire che i tedeschi ed i polacchi potranno certificare in tutta Italia mentre noi non potremo uscire dalla nostra Regione. Una cosa del genere è inaccettabile, contraria allo spirito che ha fatto nascere l'Unione Europea, è anticostituzionale e sopratutto contraria al buon senso.

Per quanto riguarda la Regione in cui io opero prevalentemente, la Lombardia, ci si è addirittura inventati la trovata di impedire a colui che realizza il progetto degli impianti e dell'isolamento termico secondo la Legge 10 e successive modifiche, di rilasciare il Certificato Energetico!!!! Ve lo immaginate il vostro cliente che alla fine dei lavori vi deve saldare la parcella per la progettazione degli impianti e dell'isolamento termico, quando gli direte che la Certificazione Energetica se la deve far fare da un altro professionista con relativa parcella???????

Io voglio sperare che i responsabili della Regione Lombardia abbiano semplicemente confuso il Certificatore con il Verificatore visto che la Regione si occupa da qualche anno di Verifiche degli Impianti Termici! La figura del Verificatore che accerti la correttezza del Progetto e del Certificato Energetico rilasciati da un professionista abilitato, mi sembra utilissima, ma per favore non confondiamo i ruoli!!!! Che si pensi ad istituire la figura del Verificatore dei Certificati Energetici che abbia il compito, visto che i Comuni non si muovono, di verificare, magari a campione, l'operato dei professionisti, è cosa buona e giusta, ma, lo ripeto, evitiamo stupide confusioni che avrebbero come risultato quello di vanificare le attese di operatori e cittadini!

Chiedo a tutti coloro che leggono, colleghi e cittadini, di dire la loro in merito e magari di unire le forze perchè, se siamo ancora in tempo, si possa impedire l'ennesima presa per i fondelli, che spero non sia voluta ma causate da scarsa conoscenza delle tematiche in questione ed improvvisazioni conseguenti ad errate fughe in avanti. Entro breve, se non erro, i tecnici della Comunità Europea dovrebbero ultimare la predisposizione delle ultime normative che permetteranno la piena attuazione della Legge 10/91 e dei Decreti Legislativi 192 e 311. Abbiamo aspettato tanti anni perchè tutta questa fretta rovinosa proprio ora che stiamo arrivando alla meta?

martedì 27 marzo 2007

FINALMENTE SI INCENTIVA LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI


Sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26.02.2007, è stato pubblicato il decreto datato 19.02.2007, con cui vengono precisate le modalità per la richiesta dei contributi previsti dalla Legge Finanziaria 2007 per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Malgrado un ritardo più che ventennale, finalmente ci si è decisi a premiare coloro che intendono investire nel risparmio energetico delle abitazioni. Dopo tante enunciazioni e qualche tentativo teso più a spendere inutilmente denaro pubblico piuttosto che mirare realmente a conseguire un effettivo risparmio energetico, finalmente con questo decreto si incentivano, con la detrazione fiscale del 55 % delle spese sostenute, quegli interventi che gli operatori del settore più attenti a questa tematica, chiedono con forza da molto tempo.
Il decreto è, una volta tanto, molto chiaro e comprensibile e in solo 11 articoli descrive e regolamenta gli interventi di riqualificazione energetica che possono usufruire dei sostanziosi finanziamenti. Le opere oggetto di finanziamento sono le seguenti:
Riduzione delle dispersioni termiche delle pareti che delimitano il volume riscaldato;
Riduzione dell e dispersioni termiche delle finestre e relativi infissi;
Installazione di impianti solari per la produzione di acqua calda ad uso sanitario ed integrazione del riscaldamento:
Interventi sugli impianti di riscaldamento che permettano di migliorare i rendimenti di produzione, distribuzione, emissione, regolazione e controllo del calore.
Prestazioni professionali comprensive della redazione dell’Attestato di Certificazione Energetica o dell’Attestato di Qualificazione Energetica dell’edificio.
Gli allegati al decreto regolamentano le procedure per la determinazione dell’Attestato di Certificazione o Qualificazione Energetica ed i limiti prestazionali da raggiungere con gli interventi.
I risultati ottenuti dovranno essere trasmessi all’ENEA che avrà il compito di monitorarli.
In questi mesi si sono compiuti dei passi importanti per la regolamentazione del settore edile ed impiantistico finalizzato al risparmio energetico. Dopo un primo tentativo conseguente alla crisi del petrolio nel lontano 1976, con la purtroppo inosservata Legge 373, nel 1991 veniva approvata la Legge 10, piena di buone intenzioni ma purtroppo totalmente disattesa dal mercato e da chi doveva preoccuparsi di farla rispettare. La Comunità Europea si è poi fatta carico del problema imponendo agli Stati membri l’adozione di norme in accordo con la Direttiva 2002/91 CE che l’Italia ha recepito con il Decreto Legislativo 192 del 2005, rivelatosi però subito incoerente. A questa incoerenza si è rimediato con l’approvazione del Decreto Legislativo 311 del dicembre scorso che ha corretto ed integrato il DLgs 192.
C’è da sperare che anche questa volta non abbiano il sopravvento le azioni del famigerato PIC (Partito per l’Incremento dei Consumi) e le lobby affaristiche che mirano a ben altri obbiettivi che al risparmio energetico. Con il rispetto dell’attuale normativa i nuovi edifici avranno delle caratteristiche energetiche migliori della tanto glorificata Casaclima messa apprezzabilmente in atto dalla Provincia di Bolzano. Finalmente le abitazioni avranno la loro classificazione energetica in base agli accorgimenti edili ed impiantistici utilizzati per la loro costruzione. Si avranno abitazioni classificate secondo classi di merito che valorizzeranno gli edifici più risparmiosi. Un po’ quello che avviene da tanti anni per gli elettrodomestici che consumano infinitesimamente meno energia degli impianti termici.
Se si pensa che questi interventi si pagano da soli con il risparmio di combustibile, con il sostanzioso contributo della Legge Finanziaria la faccenda diventa addirittura un vero e proprio “affare” a vantaggio dei proprietari di abitazioni, oltre che dare un fortissimo contributo all’abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera.
Stiamo a vedere se dove non hanno potuto la imposizioni legislative e la ragione, possono gli incentivi statali....