mercoledì 26 settembre 2007

La Certificazione Energetica. Ma che casino!!!!!!

Dal primo settembre in Regione Lombardia si certificano gli edifici secondo quanto previsto dal DGR/85018 pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia del 20 luglio 2007.

Tralascio i dettagli tecnici del regolamento per non tediare chi non è un operatore del settore, per dedicarmi ad una riflessione su ciò che comporta, per i professionisti e per i cittadini, l'entrata in vigore di questo Decreto Regionale.

La regolamentazione riguardante il risparmio energetico negli edifici ha avuto inizio dopo la crisi petrolifera degli anni '70 con l'entrata in vigore della Legge 373 del 1976 che imponeva l'isolamento dei nuovi edifici obbligando a rispettare il Cd, Coefficiente di dispersione, che veniva imposto in base alle caratteristiche geometriche dell'edificio ed alla località in cui lo stesso veniva costruito.

Platealmente disattesa la Legge 373/76, con l'entrata in Europa anche il nostro paese ha dovuto legiferare nel settore del risparmio energetico in risposta alle richieste comunitarie. Ecco che nasce la Legge 10 del 1991 che introduce finalmente il concetto di edificio-impianto. Fino ad allora l'edificio e l'impianto termico erano considerate due entità separate, la legge 10/91 introduce l'obbligo di certificare che i consumi stagionali di energia termica non superino i limiti imposti dal regolamento di attuazione. Per la prima volta viene richiesta anche la Certificazione Energetica degli edifici, anche se il relativo Regolamento di attuazione non è mai stato pubblicato!!!! Comunque i professionisti seri si sono adoperati per sopperire alle carenze di regolamentazione.

Purtroppo anche la Legge 10/91, salvo rare eccezioni, è rimasta sulla carta, sopratutto a cusa dell'inerzia degli Enti che dovevano verificarne l'attuazione. In particolare i Comuni hanno continuato allegramente a rilasciare licenze edilizie senza chiedere la pratica relativa al rispetto della Legge 10/91 senza la quale non poteva essere rilasciato il permesso di costruire. Praticamente, salvo pochissime realtà, tutto quanto costruito dal 1976 in poi è illegale!!!!

Finalmente il 16 dicembre 2002 la Comunità Europea emana la Direttiva 2002/91/CE che obbliga tutti i Paesi membri a dotatsi di strumenti legislativi in materia di risparmio energetico nelle abitazioni. Il nostro paese si è adeguato con il Decreto Legislativo 192 del 19 agosto 2005, corretto in alcuni punti lacunosi dal Decreto Legislativo 311 del 29 dicembre 2006. Con questo Decreto si poteva dire che finalmente il ciclo normativo riguardante il Risparmio Energetico e la Certificazione Energetica degli edifici, veniva chiuso.

Ma purtroppo siamo in Italia! Come lasciarsi sfuggire un'occasione così ghiotta? Enti Locali ed Amministratori vogliosi di mettersi in vetrina come primi della classe, si sono affrettati ad emanare Decreti e Regolamenti, e ad abilitare Enti Certificatori con il compito di accreditare i fututri certificatori. Prorio coloro che se ne sono infischiti dei propri doveri di far rispettare le norme nazionali vigenti, causando così un'illegalità diffusa e la tragica conseguenza di fare aumentare i consumi energetici anzichè diminuirli, si erigono ora come paladini del risparmio energetico. Non è assolutamente mia intenzione entrare nel merito delle responsabilità individuali e non voglio buttarla in politica, sarà colpa dell'attuale clima politico, della decentrazione dei poteri, dei vari Ministeri, delle Regioni, dei Sindaci o di chicchessia, ma tant'è, la frittata è fatta! I timori dei professionisti più attenti, coscenti e qualificati, purtroppo non erano mal riposti. Stiamo assistendo a pericolose spinte in avanti completamente slegate dalle richieste comunitarie e dalla legislazione nazionale così faticosamente arrivata ad una sintesi accettabile. Se ognuno si costruisce le prorie norme ed usa il proprio metro di misura come si potrà pensare di misurare e classificare i consumi energetici degli edifici in maniera corretta?

Entrando nei siti predisposti da alcune Regioni non è diffficile riconoscere nel marasma dei corsi di abilitazione dei certificatori, la presenza di Consorzi, Istituti, Compagnie, Cooperative e chi più ne ha più ne metta, che come minimo dovrebbero fare pensare a collateralismi interessati. Un professionista serio dovrebbe operare in un contesto dove colore che vengono abilitati alla Certificazione Energetica vengono formati da corsi di poche ore organizzati da personaggi che poco o niente hanno a che fare con l'esperienza nel campo della termotecnica?

E quì mi rivolgo ai mie colleghi, quelli seri che si sono adoperati, pur nel mezzo della bufera normativa, per operare nell'interesse dei loro datori di lavoro, i committenti. Non pensate cari colleghi che sia il caso di far sentire la nostra voce? Un professionista serio non può essere in balia di interessi propagandistici. Chi ha le necessarie conoscenze deve potere certificare in qualsiasi regione. Sono certo che un ricorso a livello europeo ci darà ragione, non dimentichiamoci che l'Unione Europea ha come scopo principale quello di liberare dai vincoli nazionali e favorire la possibilità di operare in tutta la Comunità non di creare ulteriori barriere regionali e comunali. Se si continua su questa strada andrà a finire che i tedeschi ed i polacchi potranno certificare in tutta Italia mentre noi non potremo uscire dalla nostra Regione. Una cosa del genere è inaccettabile, contraria allo spirito che ha fatto nascere l'Unione Europea, è anticostituzionale e sopratutto contraria al buon senso.

Per quanto riguarda la Regione in cui io opero prevalentemente, la Lombardia, ci si è addirittura inventati la trovata di impedire a colui che realizza il progetto degli impianti e dell'isolamento termico secondo la Legge 10 e successive modifiche, di rilasciare il Certificato Energetico!!!! Ve lo immaginate il vostro cliente che alla fine dei lavori vi deve saldare la parcella per la progettazione degli impianti e dell'isolamento termico, quando gli direte che la Certificazione Energetica se la deve far fare da un altro professionista con relativa parcella???????

Io voglio sperare che i responsabili della Regione Lombardia abbiano semplicemente confuso il Certificatore con il Verificatore visto che la Regione si occupa da qualche anno di Verifiche degli Impianti Termici! La figura del Verificatore che accerti la correttezza del Progetto e del Certificato Energetico rilasciati da un professionista abilitato, mi sembra utilissima, ma per favore non confondiamo i ruoli!!!! Che si pensi ad istituire la figura del Verificatore dei Certificati Energetici che abbia il compito, visto che i Comuni non si muovono, di verificare, magari a campione, l'operato dei professionisti, è cosa buona e giusta, ma, lo ripeto, evitiamo stupide confusioni che avrebbero come risultato quello di vanificare le attese di operatori e cittadini!

Chiedo a tutti coloro che leggono, colleghi e cittadini, di dire la loro in merito e magari di unire le forze perchè, se siamo ancora in tempo, si possa impedire l'ennesima presa per i fondelli, che spero non sia voluta ma causate da scarsa conoscenza delle tematiche in questione ed improvvisazioni conseguenti ad errate fughe in avanti. Entro breve, se non erro, i tecnici della Comunità Europea dovrebbero ultimare la predisposizione delle ultime normative che permetteranno la piena attuazione della Legge 10/91 e dei Decreti Legislativi 192 e 311. Abbiamo aspettato tanti anni perchè tutta questa fretta rovinosa proprio ora che stiamo arrivando alla meta?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido integralmente quanto sostieni e già che ci sono aggiungo un dettaglio molto importante, perchè fa capire bene come in regione Lombardia si sia fatta le certificazione energetica contravvenendo anche alle norme UNI!!

Se qualcuno avesse la cortesia di guardarsi come viene consideretato l'energia termica fornita da una rete di teleriscaldamento si accorgerebbe che non viene convertita in energia primaria, mentre viene fatto il contrario con quella elettrica.

Esiste una norma UNI per il calcolo dell'energia primaria erogata da una rete di teleriscaldamento; in realtà questo dato dovrebbe essere fornito dalla società erogatrice il servizio.

La Regione Lombardia ha voluto fare la prima della classe, direi la prima dei somari!! com'è possibile trascurare tutte le perdite lungo una rete, le perdite di una centrale?? questo è stato capace di fare la regione Lombardia!!

Com'è possibile parificare l'energia prodotta da fonti rinnovabilie con quella da idrocauburi?
E dire che in un'altro documento della regione veniva proprio richiamato l'attenzione sugli impianti ad energia rinnovabile (biomassa)!!

Il risultato è che alcune società hanno fiutato il business e stanno installando motori endotermici (perchè costano poco) alimentati a gas + olio motore per immettere in ambiente una marea di inquinante e venire a dire che ci forniscono energia con rendimento unitario, prendersi i certificati, bianchi, verdi e a puà...

come si può fare un calcolo basato sul bilancio energetico per una centrale presente all'interno del fabbricato e ignorare questo approccio solo perchè la centrale è a lunga distanza!!

Abbiamo capito che in Lombardia la certificazione è sviluppata solo sul business!!
Mi auguro che ci sarà un richiamo dall'Europa per una regione che non ha saputo attenersi alle regole tecniche e che si è voluta inventare metodi di interesse privato...

Per. Ind. Elio Bonomi ha detto...

Caro Anonimo, comprendo il motivo per cui non ti firmi, quello che dici dà ancora più credito ai timori di chi, non da ora, ha sempre denunciato i rischi di un decentramento di un settore, quello energetico, che deve assolutamente essere governato a livello continentale, se non mondiale. Era inevitabile che poteri forti e gruppi di interesse approfittassero di un'occasione così ghiotta.
Indipendentemente dai meriti e dai demeriti della Regione Lombardia, penso anch'io che sia necessario un intervento comunitario per mettere fine a questo proliferare di iniziative che portano solo danno a tutta la collettività ed a noi professionisti in primo luogo. Se penso che appena è stata approvato il DLgs 311 ho immediatamente ordinato l'aggiornamento del programma che utilizzo per la progettazione degli impianti, la Legge 10, la Diagnosi e la Certificazione Energetica (io progetto solo con Diagnosi Energetica da quasi vent'anni), mi viene da piangere. Il programma, sicuramente il migliore in commercio e sperimentato da migliaia di professionisti seri, mi è stato consegnato il 20 luglio, sono stato assente tutto agosto ed al rientro dalle vacanze mi vedo costretto ad operare con un software macchinoso, impreciso sopratutto per quanto riguarda gli imput, e lasciare il mio prezioso e costoso programma in un cassetto.... Per non parlare poi del problema del certificatore che non può essere il progettista, di cui ho scritto nel post.
Confido nella capacità di mobilitazione dei colleghi perchè venga ascoltata la nostra voce. Siamo noi coloro che conoscono profondamente la materia e che si devono confrontare con gli utenti. Le varie Regioni dovrebbero preoccuparsi di rendere più facile il nostro lavoro, che si traduce in minori costi per il cittadino, non di fare il contrario. A tutto vantaggio dei soliti furbetti che si improvvisano esperti di volta in volta di qualsiasi cosa permetta loro di fare buoni affari. Il collateralismo tra cattiva politica e affarismo è il vero nemico da combattere in questo sciagurato paese che sembra prorio non volere uscire dalla sua condizione di eterna anomalia.

Anonimo ha detto...

Condivido tutto quanto detto.
E aggiungo che si va in penale dichiarando il falso e la procedura Cened di fatto obbliga il professionista a questo. Non penso sia tutelante dichiarare in sede processuale di aver seguito una procedura seppur validata dalla regione lombardia, quando questa in netto contrasto con la legislazione a la normativa tecnica nazionale, nonchè contro la buona regola dell'arte. E poi mi chiedo come può un perito agronomo, un architetto, ... a produrre un certificato energetico, quando solo i periti e gli ingengeri son abilitati a progettare e a verificare in materia di impianti (in tal caso strettamente connessi al fabbisogno energetico dell'edificio)?
Come fare per far sentire la nostra voce direttamente in Europa, dato che in Italia i professionisti non sono ascoltati (a quanto pare meno che mai ingegneri e periti)? Kia

Eliolibre ha detto...

Kia, hai ragione, il rischio di incorrere in complicazioni legali è molto alto
Quanto a chi deve certificare, non riesco a capire perchè si voglia abilitare geometri ecc. alla Certificazione energetica. Io faccio il termotecnico e non voglio occuparmi di progettazione di edifici in quanto esula dalle mie competenze. Credo si voglia utilizzare queste nuove oppurtunità di lavoro per dare impiego a giovani diplomati o laureati. In quresta maniera si vanificano tutti gli sforzi per affrontare seriamente l'importante questione del risparmi energetico. Di queste tematiche se ne devono occupare solo coloro che hanno ideoneo percoso scolastico e formativo, nessun altro. Altrimenti continueremo sulla strada delle soluzioni all'italiana, cioè si continuerà a fare seguire cattivi comportamenti a buone parole. Il risultato non potrà essere che il solito fallimento, e non mi sembra ce ne sia ancora bisogno.

Eliolibre ha detto...

Kia, dimenticavo, per far sentire la nostra voce credo si debba costituire un'associazione di termotecnici svincolata dai Collegi, che sono poco interessati a queste tematiche. Se tutti i termotecnici seri uniscono le proprie energie, non sarà difficile sviscerare le incongruenze che limitano lo sviluppo della nostra professione. Chi di dovere non potrà non tenerne conto. E forse si avvicinerebbero i tempi in cui le regole per lo sviluppo della nostra attività le stabiliremo noi. La politica deve solo dire quali sono gli obbiettivi da raggiungere, come farlo spetta solo a noi deciderlo.

Anonimo ha detto...

Well said.